venerdì 30 maggio 2014

TRENTA MAGGIO (Ricordando Nello.)



Anni  felici ,
le scale salite al volo ,
per vedermi sorridere.
Un lontano trenta di maggio,
un signore preposto
ad unirci in eterno ,
tra amici parenti e i  figli.
Nel prato 
i  fiorellini sembrano stelle,
ricordano quella   notte,
andasti a cercare
un po di quel veleno ,
che ti portò alla morte.
In albergo
ad attenderci c'era la  passione .
inizio  di un cammino
sopravvissuto  ai sogni,
oggi nel prato non sono pratoline
quelle che-vedo…
 sono stelle
 lacrime di un dolce ricordo.
Anna Maria Cherchi

sabato 24 maggio 2014

VENTIQUATTRO MAGGIO

Qual'era il tuo nome 
giovane che sopra un moschetto
scrivesti  ironizzando:
 nessuna guerra può essere vinta
con armi del 1800!
Tiratore scelto, sicuro di colpire
qualunque brigante,
 eri un  contadino.
Aspettando il nemico pensavi:
non riuscirò  a prendere moglie...
Con una boccata di fumo
 pensavi a una ragazza,
dalle  labbra color di ciliegia...
sparato alle  spalle.
ti sveglisti la mattina 
inzuppato di pioggia e  sangue,
strisciando come un bruco...
Per fortuna, due briganti,
ti misero al sicuro.
Attraversò il Piave,
  del 1918
 il ventiquattro maggio.

Anna Maria Cherchi

domenica 18 maggio 2014





Pioggia confusa con lacrime, rigagnolo salato che brucia, attenua il suo ricordo.  Una gatta, dietro un comignolo, sente il tepore di un fuoco che non può vedere, così il suo ricordo,un raggio tenue di sole nascosto da nuvole.
Anna Maria Cherchi

martedì 13 maggio 2014

DUECENTO

Un numero, sei solo un numero…
Vergine e infibulata.
Voglio prestarti i miei occhi,
guarda  il mostro che l’hai generato!
Non sei che  merce di scambio
in nome di non so quale dio
che non  si trova nell'alto dei cieli,
ma nel  piacere di un cazzo.
Si è scomodata una Lady,
lei conosce il valore di scambio,
giurerei che c’è dietro il petrolio
di quelli che son prigionieri.
Voglio prestarti i miei occhi,
quel velo che nasconde i capelli
simbolo di piacere e peccato
scioglili farli vedere.
Nella scala dei grandi valori,
avevi il valore neanche di un asino,
mutilata per non provare piacere,
Il partorirai con dolore
per te non un detto,
sei schiava di un signore e padrone
che teme il casco di un cervo.
Voglio prestarti i miei occhi,
guarda il suo riso beffardo
sei tu ad esserne madre,
sei tu ad avergli insegnato
che il  tuo prezzo non è la grande finanza
non è custodita nel cuore
si trova nel  suo basso ventre.
Voglio prestarti i miei occhi e la mente,
sei tu la sorgente da cui scaturisce quell'acqua
per te non è che veleno
da bere ogni giorno,
non essere quella sorgente ,ripudiala…
Se proprio devi morire
digli  che non si può provare piacere
ad accoppiarsi con un  cane.
Anna Maria Cherchi
13 maggio 2014 

sabato 10 maggio 2014

MADRE DIMENTICATA


Senza volto,
lasciasti il figlio
a cui hai dato la vita,
strappato al tuo seno
per maggior fortuna,
nessuno  lo capirà mai!
Nella cesta 
posasti  l’ultimo  dono,
un ciondolo
avvolto in una  copertina
con  tanto dolore
il  cuore  grondava .
Anna Maria Cherchi

10 maggio 2014 

giovedì 8 maggio 2014

L'AMORE è UN SOGNO




domenica 4 maggio 2014

AMABILE POETA





Amabile poeta, 
come quello di una rosa
m'avvolge il profumo
della tua amicizia,
ne hai fatto una corona,
hai voluto ne fossi la regina.
Col viso sul mio seno,
la mia mano sul tuo viso
sarò come un ruscello,
al posto dei ciottoli
piccoli baci per sfiorarti il viso. 
Nessuna campanella 
disturberà il tuo sonno.
Con gli occhi socchiusi 
vedrai il bagliore delle stelle
e la nascente luna,
dove vorrei posarti
per sentirne il dondolio.

Anna Maria Cherchi 
3 maggio 2014