martedì 13 maggio 2014

DUECENTO

Un numero, sei solo un numero…
Vergine e infibulata.
Voglio prestarti i miei occhi,
guarda  il mostro che l’hai generato!
Non sei che  merce di scambio
in nome di non so quale dio
che non  si trova nell'alto dei cieli,
ma nel  piacere di un cazzo.
Si è scomodata una Lady,
lei conosce il valore di scambio,
giurerei che c’è dietro il petrolio
di quelli che son prigionieri.
Voglio prestarti i miei occhi,
quel velo che nasconde i capelli
simbolo di piacere e peccato
scioglili farli vedere.
Nella scala dei grandi valori,
avevi il valore neanche di un asino,
mutilata per non provare piacere,
Il partorirai con dolore
per te non un detto,
sei schiava di un signore e padrone
che teme il casco di un cervo.
Voglio prestarti i miei occhi,
guarda il suo riso beffardo
sei tu ad esserne madre,
sei tu ad avergli insegnato
che il  tuo prezzo non è la grande finanza
non è custodita nel cuore
si trova nel  suo basso ventre.
Voglio prestarti i miei occhi e la mente,
sei tu la sorgente da cui scaturisce quell'acqua
per te non è che veleno
da bere ogni giorno,
non essere quella sorgente ,ripudiala…
Se proprio devi morire
digli  che non si può provare piacere
ad accoppiarsi con un  cane.
Anna Maria Cherchi
13 maggio 2014 

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