sabato 26 febbraio 2011

TRIPOLI


Non può morire
la storia tinta di rosso,
è viva palpita si muove,
fiume di sangue che scorre,
non in un letto di sabbia
ma sui corpi.
Se anche l’ultimo
uomo morisse,
OTripoli,
voce che fa gioire,
come dopo un parto,
se quella è la vita,
vagito di bimbo
che nasce.
Quanto silenzio
in tanti palazzi!
ricorda quello
del nazismo,
di chi pensa
al suo tornaconto.
È bello tendere
la mano, come
figli che salvo
dal fuoco.
È il genocidio
l’unica cosa
che deve fare inorridire.

Anna Maria Cherchi

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