Ricordo una poesia
letta sul un libro di Trilussa,
racconta di una farfalla
che si posò sopra una viola
senza salutarla
senza dirle una parola.
Nella giovane vita
quando tutto sembrava ilare,
tutto suscitava un sorriso.
Oggi sul davanzale
ho messo una viola…
Chissà se attratta dal colore ,
una farfalla la venga a visitare.
Nella poesia,
pretendeva un saluto,
per essere la più profumata
la più bella,
e perché da secca cura il raffreddore.
T’ho messa tra le rose,
per me sei una fata ,
archivio di un ricordo,
per attimi che
non vuoi dimenticare
Anna Maria Cherchi
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