Dicembre tempo di doni. Da bimba aspettavo l’ alba, quasi sacra , la ricordo pensando ai figli e i nipoti. Potessi aprire le mani, seminare speranze, pane profumato, come da piccola, quando mamma lo sfornava, era festa, era natale . I regali? Babbo aveva fatto una culla di legno, mamma una bambola di pezza, una manciata di caramelle qualche mandarino... Il signor Sanna regalava i carciofi, come era buono l’uovo cotto tra la cenere calda dentro il camino. Sembra un sogno, un sogno distrutto, la terra in abbandono. Cene natalizie coi tordi, nonno brindava, nel sudore delle sue mani c’era il mio avvenire, guardo le mie, sono vuote, le stesse mani colme di speranze che dondolavano una culla coi nastri , quando serena cantavo la ninna nanna a una bambola fatta di stracci.
Anna
9 dicembre 2011 L.633/41
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