venerdì 9 dicembre 2011

LA SPERANZA




Dicembre tempo di doni. Da bimba aspettavo l’ alba, quasi sacra , la ricordo   pensando ai figli e i nipoti. Potessi aprire le mani, seminare speranze, pane profumato, come da piccola, quando mamma lo sfornava, era festa, era natale . I regali? Babbo aveva fatto una culla di legno, mamma una bambola di pezza, una manciata di caramelle qualche  mandarino... Il signor Sanna regalava i carciofi, come era buono l’uovo cotto tra la cenere calda dentro il camino.  Sembra  un sogno, un sogno distrutto,   la terra  in abbandono. Cene natalizie coi tordi,  nonno brindava, nel sudore delle sue mani c’era il mio avvenire, guardo le  mie, sono vuote,  le stesse mani  colme di speranze che dondolavano una culla coi nastri  , quando serena cantavo la  ninna nanna a una bambola fatta di stracci.
Anna
9 dicembre 2011 L.633/41

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