IL GIARDINO
“Entra nel giardino
sono rare le persone che lo fanno”
così avevi detto.
Nel cancello c’era un nome
“ amore”
parola abusata e resa triste
confusa con altro…
Giardino, che il vento
aveva ricoperto di foglie,
nessun rumore,
neanche un sospiro ,
l’ unica musica il ruscello
che saltellava sui sassi.
Pomeriggi di sole
raggi filtrati tra i rami ,
al tramonto…
le tue braccia ricoprivano
le spalle per attenuare i brividi.
Nel giardino
sono rimasti i sogni,
il profumo dei fiori,
il nome…
sei andato via con le chiavi,
con l’illusione
che non entrasse più nessuno.
Anna Maria Cherchi
30 gennaio 2012 L.633/41
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