Strade
bianche, dure,
rese
fangose dalla pioggia.
ricordo
d’estate
la via Adua,
portava al Tirso.
Zia Anna Rosa Carta
con una corbula pesante
la via Adua,
portava al Tirso.
Zia Anna Rosa Carta
con una corbula pesante
andava al
fiume.
Lenzuola
bianche
stese
sugli sterpi.
Giocavo…il Tirso pericoloso,
scendeva verso il mare,
Giocavo…il Tirso pericoloso,
scendeva verso il mare,
Silì è
vicino alla foce.
sulle
sponde, i girini
pesciolini
rossi d’ altri tempi.
Carri pieni di sabbia pregiata
vicine, le fornaci di tegole antiche
quelle lavorate con i piedi,
sembrava una danza.
Argilla amalgamata con la paglia,
tegole asciugate al sole,
Quante cose affollano i pensieri,
sembra quasi medioevo.
Temi che ora sono verdi.
Ora il gioco è un altro gioco
i miei figli
il lavoro, non potranno
neppure immaginarlo!
Carri pieni di sabbia pregiata
vicine, le fornaci di tegole antiche
quelle lavorate con i piedi,
sembrava una danza.
Argilla amalgamata con la paglia,
tegole asciugate al sole,
Quante cose affollano i pensieri,
sembra quasi medioevo.
Temi che ora sono verdi.
Ora il gioco è un altro gioco
i miei figli
il lavoro, non potranno
neppure immaginarlo!
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